Bene l’hub in Fiera ma il modello territoriale non deve essere smontato

Repubblica Genova del 30 marzo 2021
di Bompiani Michela

«L’hub della Fiera è utile alla città, ma non smontiamo il modello territoriale di vaccinazione che funziona così bene nei Comuni, solo così riusciremo a far procedere capillarmente la campagna vaccinale»: Armando Sanna, vicepresidente del consiglio regionale della Liguria, consigliere Pd ed ex sindaco di Sant’Olcese lancia un appello all’organizzazione regionale affinché non smantelli una corazzata di centri vaccinali territoriali che stanno mettendo in sicurezza la popolazione anziana dell’entroterra e nei piccoli Comuni. Dalla Valle Scrivia alla Val Trebbia alla stessa alta Val Polcevera ai Comuni del Golfo Paradiso, l’organizzazione della Asl3, che ha schierato le squadre vaccinali, dell’Anci, dei Comuni che hanno messo a disposizione e allestito spazi, delle pubbliche assistenze che hanno garantito mezzi e uomini per monitorare le somministrazioni e accompagnare i soggetti più delicati è risultata vincente ha costruito una rete territoriale inedita e funzionante.

«Al di là del rallentamento della distribuzione di vaccini, in Europa e all’Italia, e dunque alla Liguria – dice Sanna – e visto che dobbiamo accelerare i ritmi vaccinali, penso che non debba essere contrapposta l’attività dell’hub della Fiera, a Genova, all’efficiente rete territoriale che ha funzionato e sta funzionando nella vaccinazione degli over80. Il sistema dell’hub deve essere considerato come aggiuntivo, non sostitutivo».

Sanna spiega che i Comuni, anche se afferenti agli ospedali di vallata, come ad esempio accade a Sant’Olcese con l’ospedale Gallino di Pontedecimo hanno un ruolo cruciale: «Abbiamo chiamato tutti i 600 over 80 residenti nel Comune, uno ad uno, questo permette di accompagnare alla vaccinazione, renderla efficace, e accessibile a una platea di cittadini fragili e che potrebbero potenzialmente esserne esclusi». Per questo Sanna blinda e rilancia il modello territoriale, proprio per rafforzare ed alleggerire il carico sull’hub: «I Comuni devono proseguire con le fasce di età successive, inferiori agli 80enni – spiega – questo evita assembramenti presso grandi centri vaccinali, che vengono sgravati della pressione di una parte di popolazione che viene immunizzata a pochi passi da casa, mentre è solo la squadra vaccinale, che è immunizzata, a recarsi nel Comune. Il modello è già funzionante, non interrompiamolo».